Tomografia sismica dell'Appennino Settentrionale

Studio della struttura di velocità dell'Appennino Settentrionale ed interpretazione geologico - strutturale delle immagini tomografiche ottenute (fonte: Scafidi et Al., 2006). La figura sottostante mostra il risultato dello studio tomografico effettuato nell'Appennino Settentrionale attraverso la rappresentazione del modello di velocità delle onde sismiche longitudinali (P) per lo strato a 15 km di profondità. In particolare vengono definite le zone a bassa velocità (rosse) e le zone ad alta velocità (blu). Viene inoltre riportata una possibile interpretazione strutturale in cui è possibile riconoscere il passaggio fra il dominio interno ed esterno dell'Appennino e l'area geotermica nei pressi di Larderello.

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Le figure seguenti mostrano il modello di velocità ricostruito per tre sezioni tracciate in direzione anti-appenninica, fino ad una profondità di 50 km. La prima si riferisce all'interpretazione relativa alla presenza di una zona ad inversione di velocità ovvero la presenza di un corpo "anomalo" veloce (blu-verde) in una zona lenta (rosso-giallo).

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Di seguito, l'interpretazione relativa alla presenza in Appennino Settentrionale di una crosta oceanica tirrenica più sottile opposta ad una crosta continentale adriatica più spessa (approfondimento della zona lenta rosso-gialla).

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Nell'immagine sotto, interpretazione relativa alla presenza di un possibile approfondimento della Moho (transizione crosta-mantello) presumibilmente legato al fenomeno di subduzione della placca adriatica al di sotto della placca europea.

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La figura successiva rappresenta la mappa della profondità della transizione crosta-mantello ottenuta attraverso le indagini tomografiche. Sono riportate alcune isobate della Moho estrapolate (linee gialle), le zone di approfonimento (linee rosse) e di assotigliamento (linee blu) della Moho e le aree interessate da discontinuità della Moho (zone di subduzione -linee viola).

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